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Immagine del redattoreSamuele Marchetti

Tre buone ragioni per preferire una giudiziale

Bisognerebbe sempre preferire una separazione o un divorzio consensuali. Alcune volte però bisogna fare una giudiziale! Quando?



In un precedente post ( leggi qui ) abbiamo visto sette ragioni per cui è da preferirsi una separazione o un divorzio consensuale. Eppure ci sono alcuni limitati casi in cui si deve preferire una giudiziale, anzi in cui è praticamente inevitabile ricorrervi.

Vediamo quali sono.


1) L'altro non si vuole separare

Gli/le avete detto in tutti i modi che volete separarvi ma lui/lei non ne vuol sapere. Non vi prende sul serio, crede che non avrete il coraggio di farlo o forse sta solo tenendo la testa sotto la sabbia, come gli struzzi.

Di solito la raccomandata dell'avvocato è sufficiente a fargli capire che state facendo sul serio. Qualche volta però questo non basta.

E allora dovete agire con decisione e passare ai fatti: l'invio del ricorso sarà un tuffo nella realtà!

In questi casi è necessario prendere l'iniziativa e dimostrare che le vostre non sono solo vaghe minacce ma un'intenzione reale e concreta.

Il ricorso dà avvio ad una procedura che si concluderà con la separazione, lo voglia o meno.

Comprese le vostre reali intenzioni, potrà continuare a fare resistenza passiva non presentandosi all'udienza o cercando scuse per non raggiungere un auspicabile accordo, ma nella maggior parte dei casi capirà che la situazione deve essere affrontata e gestita. Si aprirà allora la strada per un negoziato serio o per arrivare comunque alla separazione giudiziale.


"La presentazione di un ricorso rappresenta un tuffo nella realtà: farà capire che le vostre intenzioni sono concrete"

2) Le rispettive pretese sono troppo lontane

Succede: abbiamo idee diverse sulle condizioni di separazione. Troppo lontane.

L'avvocato cercherà di guidarvi ma può capitare che le posizioni restino lontane, anche perchè magari gli avvocati stessi tra loro hanno idee differenti.

Vi sono anche situazioni in cui davvero è difficile capire chi abbia "ragione", quale sia la posizione più ragionevole.

Insomma, se i punti di partenza sono davvero molto lontani e non si avvicinano neppure dopo lunghe trattative, può essere necessario andare dal giudice.


Talvolta, a fronte di posizioni di partenza molto distanti, la tentazione potrebbe essere quella di accettare la proposta altrui anche se iniqua: tutto pur di non farsi causa. L'intento è lodevole e comprensibile ma il rischio è duplice: da una parte un risultato ingiusto (perchè, ad esempio, accettare un mantenimento basso se l'altro ha disponibilità economiche elevate?).

Dall'altra si rischia di pentirsene dopo breve tempo.

La separazione ed il divorzio regolano le vostre condizioni di vita future e allora devono essere "fit", cioè devono adattarsi alle vostre esigenze.

Accettare condizioni "capestro" può risultare un grosso problema alla lunga.

E allora è vero che un accordo è da preferire ma "non a qualsiasi costo"!


"Le condizioni di una separazione o di un divorzio devono rispondere, per quanto possibile, alle vostre esigenze di vita"

3) La controparte non vi rispetta

Questo è un concetto che può risultare difficile da spiegare. Talvolta la controparte potrebbe non riconoscervi quali soggetti legittimati ad esprimere esigenze, bisogni, punti di vista e quindi con cui confrontarsi in una fase negoziale. Abituato/a a fare sempre di testa propria non rispetta la vostra persona ed il vostro diritto di esprimervi.

Un negoziato parte sempre dal rispetto reciproco e dal riconoscimento di posizioni di cui ciascuno è LEGITTIMAMENTE portatore.

Se la vostra posizione non viene rispettata, se VOI non siete rispettati, allora sarà difficile addivenire ad un accordo.

Meglio aprire da subito un giudizio in cui voi assumete il ruolo di controparte e quindi siete istituzionalmente legittimati a stare lì, a quel tavolo. Sarà cura del giudice ricordare ad una controparte riottosa che le parti hanno uguali diritti.


Un corollario di questa ipotesi riguarda i casi di violenza. Questa è la forma massima di mancanza di rispetto.

Quando in una coppia vi sia stata violenza la negoziazione diviene praticamente impossibile.

Questo apre il problema di distinguere i casi di reale violenza da quelli non fondati ma si tratta di un terreno che non possiamo affrontare in questa sede.


In definitiva, la giudiziale è uno strumento a cui ricorrere in casi in cui non sia possibile raggiungere un accordo, se si siano provate tutte le altre strade.

Cerchiamo di evitarla ma non temiamola.


Se poi avete dubbi su come applicare questi principi alle vostre necessità non esitate a richiedere una consulenza!


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